Nel territorio di Campi si hanno notizie di antiche confraternite laiche già a partire dal XIV secolo: la Congregazione della Beata Vergine, presso la chiesa di S. Maria, ospizio per i pellegrini diretti ai santuari di San Iacopo, la Compagnia del Corpus Domini e quella della Santa Croce, legata alla venerata immagine del Crocifisso, nella pieve di Santo Stefano. Nel Quattrocento, per volere di alcuni parrocchiani di San Lorenzo, si ha la nascita di una nuova confraternita intitolata a San Girolamo. I capitoli furono approvati il 19 dicembre 1448 dall’Arcivescovo fiorentino Antonino Pierozzi nell’ambito della vasta riforma spirituale delle associazioni laicali da lui fortemente volute. La confraternita era ospitata in un oratorio costruito addossato al fianco destro della chiesa. 

La dimostrazione di tale vicinanza è testimoniata da un documento redatto in occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo Antonio Altoviti nel 1568 in cui si legge che una “ fenestra magna ferrata ” mette in comunicazione i due ambienti e che un altare  appartiene alla “ Societatis Sancti Ieronymi ” e appare “ satis ornatum “. Nel 1785, a seguito della soppressione di tutte le compagnie laiche volute dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena, tutti i beni mobili e immobili della secolare Confraternita di San Girolamo furono assegnati alla chiesa e venduti all’incanto. Furono inoltre soppressi tutti i patronati delle comunità e del popolo che divennero giuspatronato del granduca. 

Nei primi decenni dell’ottocento, dopo la breve parentesi della dominazione francese a Campi, si ha la ricostruzione della Confraternita della Misericordia fondata nel 1546, la cui storia fino allora unita alla pieve, s’ intreccerà per molti anni a un’altra chiesa del territorio campigiano. L’anziano priore don Andrea Benini, parroco di San Lorenzo, concesse l’oratorio con il consenso: “la Sovrana permissione” limitandosi alla richiesta di un piccolo canone di affitto: come si legge in un documento del maggio 1816 della compagnia di San Girolamo, già ricostruita nel 1792 dopo la soppressione leopoldina del 1785. Da allora la Misericordia di Campi lascia la pieve di Santo Stefano e assume il nome di Misericordia di San Lorenzo. Nel 1820 Il parroco don Angiolo Benvenuti, che alla morte di don Andrea, lo aveva sostituito edificò un nuovo campanile a torre concepito per sostenere la grande campana acquistata nel 1823 dalla Misericordia e il cui scopo doveva servire a richiamare i confratelli residenti nei popoli vicini. La nuova istituzione è stata ricordata da un’epigrafe, oggi scomparsa, collocata sotto l’altare dell’oratorio e il cui testo ci è pervenuto attraverso la trascrizione fatta negli anni trenta dal priore don Ottavio Conti. “D.O.M. Quod Sodalitas Misericordiae indigentib. infirmis sublevandis Cum titolaribus S.S.Tobia ac Sebastiano Mart. A popularibus S.Laurentii in Campis Instituita sit Anno D. MDCCCXVI tertio Id.Aug. Priorum votis”. L’altare, in pietra serena, come ricordato nella visita pastorale dell’Arcivescovo Antonio Morigia del 23 ottobre 1685, fu costruito nella parete di fondo dell’oratorio e conservava entro una nicchia scavata nel muro  un antico crocifisso in legno appartenente alla confraternita, oggetto di grande venerazione. L’oratorio e l’altare sono stati demoliti nel 1963 in occasione dei lavori per l’ampliamento della chiesa, il Crocifisso è visibile oggi al centro dell’abside. Nel gennaio 1960 il nuovo trasferimento interrompeva definitivamente il legame ultracentenario fra la confraternita e questa chiesa.

 

 “La fede, la storia, la tradizione del popolo di San Lorenzo a Campi”

Franco Masi.