Da molto tempo  nella nostra chiesa esiste un  bel quadro e di conseguenza un radicato culto verso la Vergine del Carmine. Ricordo questa immagine, prima del restauro, con un fondo completamente nero di difficile leggibilità, coperta da ex voto; ben visibili erano soltanto il viso della Vergine e del Bambino Gesù. E’ una bellissima icona piena di sacralità che veniva da tutto il popolo considerata quasi miracolosa. Questa sensazione del miracoloso era avallata da una tradizione che si tramandava nel tempo e che considerava l’immagine come parte rimasta  di una pala d’altare andata distrutta da un incendio e salvata per intervento divino. Questa immagine nella vecchia chiesa si trovava nella cappella eretta nel 1740 sul  lato destro  dove  fu collocato  il bellissimo altare in pietra serena con scritta ” Protectio Nostra Spes Nostra “ ancora oggi visibile. Sull’altare in  un tabernacolo di legno perlato e dorato con cristallo veniva  conservata la sacra icona  coperta con una mantellina di seta color celeste e ornata con il monogramma M in argento che secondo un’antica tradizione si scopriva  all’inizio dei solenni festeggiamenti. Il dipinto ha anche un’importanza artistica: il suo autore  è Baldassarre Franceschini detto il Volterrano ( Volterra 1611- Firenze 1690 ). Fra le molte sue opere sono da ricordare anche il bellissimo soffitto dorato a cassettoni e gli affreschi della cupola absidale della Santissima Annunziata.

L’importanza di questa venerazione alla Madonna del Carmine si evince anche dalla sua proclamazione a  copatrona voluta dal popolo e dalla festa solenne che si svolgeva ogni anno nella domenica fra l’ottava della  festa che si celebra il 16 luglio.  

Nel Chronicon della chiesa il parroco don Ottavio Conti scrive come si svolgeva:

“ Preceduta da un triduo di predicazione ad ora tarda e il sabato in tarda mattinata e al vespero suono a distesa delle campane per l’annuncio al popolo. La domenica, oltre alle due sante messe, alle ore 11  SS Messa solenne in terzo cantata presieduta dal padre predicatore con la partecipazione del coro parrocchiale. Alla sera dopo la celebrazione dei Vespri solenne processione per le vie del paese addobbate all’uopo con archi di luce, fiori e drappi alle finestre delle case. Il quadro della Madonna veniva portato a spalla da otto uomini con la antica macchina (1866-1956), e seguiva la reliquia portata da un padre predicatore ”.

Alla solenne processione partecipavano tutte le associazioni e congregazioni della parrocchia con stendardi e labari. Prestava servizio la banda musicale Michelangelo Paoli di Campi Bisenzio.

Purtroppo questa venerazione si è a poco a poco affievolita con il trascorre degli anni e oggi è completamente scomparsa.

Masi Franco (2009)

“ Memoria Storica di un’antica devozione alla Vergine del Carmine venerata nel popolo di San Lorenzo a Campi “.