La devozione  e il culto alla Madonna sono numerosi e vari e acquistano particolare importanza nelle chiese, erette dal popolo cristiano in Suo onore e nelle quali simulacri, icone, reliquie, si venerano in quanto riferiti  a un avvenimento o a una tradizione. Anche nella chiesa di San Lorenzo, agli inizi del XIII secolo, piccolo oratorio, nato come luogo di preghiera per accogliere gli abitanti del piccolo villaggio sulla sponda destra del fiume Bisenzio, esistono questi segni legati in particolar modo  a  un'icona della Vergine venerata da secoli con il titolo di Madonna del Carmine.

 

Le Antiche Reliquie

Nell' inventario della visita pastorale dell'arcivescovo Alessandro de' Medici del 19 novembre 1616 sono per la prima volta ricordate ” Reliquie antichissime ” legate al culto dei santi titolari delle chiese campigiane confinanti, fra cui oltre a quella del Santo titolare, una della Vergine Maria, nella quale si conserva un frammento della veste. 

                                  

Reliquiario Multiplo Manifattura toscana metà sec.XVIII.

Legno scolpito, intagliato, lavorato a giorno e  dorato. Nel retro Sigillo arcivescovile di mons Eugenio Cecconi arcivescovo di Firenze. Reliquiario portato nelle solenni processioni annuali accompagnato dal  quadro della Madonna.

 

Lo Scapolare Mariano

Da sette secoli, lo scapolare della Vergine del Carmine, è un segno approvato dalla chiesa e accettato dall' Ordine Carmelitano come manifestazione esterna di amore a Maria, di fiducia filiare in Lei e come impegno a imitare la sua vita.

La parola “ scapolare ” indica una stoffa che i monaci indossavano sopra l'abito religioso durante il lavoro manuale. Col tempo assume un significato simbolico cioè quello di portare la croce ogni giorno, come i discepoli e i seguaci di Gesù. Nei Carmelitani, lo scapolare divenne segno della loro identità e della loro vita. Simboleggiò il vincolo speciale a Maria, esprimendo fiducia nella sua materna protezione e desiderio d'imitare la sua vita come dono a Cristo e agli altri. Secondo la tradizione la Madonna dona, durante una visione,  lo  scapolare al santo inglese  Simon Stock Priore generale dell' ordine.        

         

Manifattura toscana, seconda metà sec XIX. Oggetto di squisita fattura  espressione di una viva devozione popolare, capace di creare piccoli manufatti di grande delicatezza e bellezza.

 

Il vecchio tabernacolo 

 Come già visto “ il quadro di tela dipintovi  la BVM del Carmine “ era posto sul gradino dell'altare in un tabernacolo di legno intagliato, dorato e dipinto di verde a simulazione di marmo perlato, con cristallo e coperto all'interno da una tendina di seta celeste con bordo d'argento e  in mezzo monogramma M .

Manifattura toscana, prima metà del XIX secolo inventario del 1886  n.78

L'antica Macchina Processionale o Fercolo

Il fercolo è un baldacchino che viene utilizzato per portare in processione   simulacri di Madonne e Santi. Il termine deriva dal latino “ ferocultum,” ossia portare per il culto; il quadro della Madonna veniva infatti portato a spalla da otto uomini. Questa macchina è descritta al numero 48 dell'inventario del 1886 come “ assai antica e alquanto deperita “ A partire dal 1894 venne restaurata e ridorata ed è stata usata fino alla metà degli anni cinquanta, parti di essa sono ancora conservati in canonica fra cui  una coppia di angeli.

Il nuovo Tronetto

 

Nel chronicon del 1955 don Onorio Masetti annota:  “ per la festa della Madonna del Carmine, è stato fatto il nuovo tronetto, molto più piccolo , portato da 4 uomini, poiché quello vecchio, molto grande, era addirittura indecente“.

Questo tronetto oltre a servire per le processioni  era utilizzato  anche come teca per  la conservazione del dipinto sull'altare.

Mi ricordo che venne così scartato il progetto del bellissimo baldacchino disegnato dal famoso architetto Severino Crott. Le fotocopie del disegno sono conservate nell'archivio parrocchiale.

Manifattura toscana, 1955 legno scolpito, intagliato a giorno e dorato con baldacchino a forma di corona e angioletti ai lati.

La nuova statua

La profonda  trasformazione  economica e sociale avvenuta agli inizi degli anni sessanta ha sostanzialmente modificato usi e costumi. Con il benessere cominciano a diffondersi le automobili e in estate molti parrocchiani iniziano a andare  in vacanza al mare, tanto che don Onorio Masetti decise di spostare  la tradizionale festa della Madonna che si svolgeva la terza  domenica di luglio con la solenne processione sempre meno frequentata. Scelse la prima domenica del mese di ottobre festa della Madonna del Rosario. Il quadro della Madonna del Carmine viene sostituito in processione dalla nuova statua  posta sopra un'auto addobbata con luci e fiori e i tradizionali scapolari sostituiti dalle corone del rosario. 

 

 

Manifattura toscana, sec XX statua in cartapesta dipinta con base in legno, acquistata nel 1957 e realizzata utilizzando una forma esistente del laboratorio del convento delle Bettine di San Martino. Molti parrocchiani erroneamente  hanno così attribuito a questa statua il titolo di Madonna del Rosario.

 

Da “ Memoria storica di un'antica devozione  alla Vergine del Carmine venerata nel popolo di San Lorenzo a Campi. ” Franco Masi.