L'Antica Festa di San Sebastiano Patrono della Misericordia

Il 20 Gennaio la Chiesa celebra la festa di San Sebastiano.

Informazioni e leggende in special modo su alcuni episodi della sua vita, sono narrati nella “Passio Sancti Sebastiani”. Sebastiano nasce a Narbonne in Francia nel 256, non c'è invece, una data precisa sulla sua morte 20 gennaio del 288 o 304. Si trasferì a Milano, dove fu educato e istruito nei principi della fede cristiana. Si recò poi a Roma, dove diventò un alto ufficiale dell'esercito pretoriano imperiale. Forte del suo ruolo, potè sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo fra i militari. Quando Diocleziano scoprì che Sebastiano era cristiano, sentendosi tradito, lo condannò a morte. Fu legato a un albero, denudato, trafitto da molte frecce in ogni parte del corpo. Creduto morto i soldati lo abbandonarono, ma non lo era e una donna Irene, andò a recuperare il corpo, per la sepoltura, ma si accorse che il soldato era ancora vivo, lo curò dalle ferite e Sebastiano, prodigiosamente guarito, decise di proclamare la sua fede al cospetto dell'imperatore. Diocleziano decise allora che fosse flagellato a morte, castigo che fu eseguito nel 304. Il suo corpo fu allora gettato nella “Cloaca Maxima” dove fu raccolto dalla matrona Lucina che lo trasportò sino alle catacombe sulla via Appia dove fu sepolto. 

San Sebastiano è invocato come patrono di molte delle Confraternite di Misericordia a causa del suo aspetto di soccorritore che interviene in favore dei sofferenti. Esaminando lo statuto della Misericordia di Campi Bisenzio, nata nel 1546, al titolo IV art 39 “Le feste” si legge: “ La Misericordia venera San Sebastiano quale suo protettore e patrono. La festa patronale si celebra, di regola, una volta all'anno nella domenica successiva al 20 gennaio, giorno dedicato al Santo patrono. In questo giorno dall'anno 1581 si ha, seguendo una bella tradizione, la benedizione e distribuzione dei pannellini, i famosi panini (ndr). Poichè il Santo è il patrono della Misericordia mi preme fare ora memoria storica del legame antico fra questa e la chiesa di San Lorenzo. 

Nel 1816 la Misericordia lascia la pieve di Santo Stefano e con il consenso del parroco don Andrea Benini si trasferisce nell'oratorio di San Girolamo accanto alla chiesa e da allora assume il nome di Misericordia di San Lorenzo che conserverà fino al gennaio 1960, quando il nuovo trasferimento mette fine a un legame ultracentenario fra la Confraternita e la nostra parrocchia. L'orgoglio del popolo di San Lorenzo per aiutare la “ Venerabile “ si concretizza nel 1820 con la demolizione del campanile a vela e la costruzione, voluta dal parroco don Angiolo Benvenuti, del nuovo campanile a torre concepito per sostenere la grande campana, il cui scopo doveva servire a richiamare i confratelli residenti nei popoli vicini per compiere le opere di carità. Il campanone come veniva chiamato, tuttora di proprietà della confraternita, è ancora oggi collocato nella cella campanaria del ricostruito campanile e svolge la sua tipica funzione di richiamo per le funzioni. Fino all'inizio degli anni sessanta, la festa del Santo si
celebrava nella chiesa di San Lorenzo. Ricordo che il bell'addobbo dell'abside, allestito con drappi rosso e nastri oro, per le solenni Quarantore della festa dell'Epifania, veniva conservato per solennizzare la posa sull'altare maggiore della bella e originale statua del Martire, oggi conservata nel vicino oratorio della “ Casa del volontariato ” di via Saffi. Infine, rammento la caratteristica cerimonia dell'imposizione della veste chiamata “Buffa” ai nuovi fratelli durante la solenne messa, come i vespri e il solenne panegirico del Martire fatto dal padre cappuccino.
Su decisione del Magistrato, in questi ultimi anni, per permettere a tutta la popolazione campigiana di partecipare alla festa, viene scelta ogni anno una parrocchia diversa del vicariato per onorare il Santo martire.

Franco Masi