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Parrocchia di San Lorenzo

Notizie storiche

La chiesa di San Lorenzo a Campi Bisenzio

La chiesa di San Lorenzo , fondata in epoca medievale, è una delle più antiche presenti sul territorio di Campi Bisenzio. Il suo attuale aspetto moderno è dovuto alla radicale ristrutturazione avvenuta nel 1964, ma all’interno dell’edificio sono ancora conservate molte testimonianze della sua lunga storia.

Notizie storiche

Un documento del 1208 lascia intendere che a questa data esisteva già una piccola chiesa suffraganea della pieve di Santo Stefano. Nel 1378, epoca in cui venne costruito il castello di Campi, la parrocchia aveva già un propriorettore.

Nel 1447 la chiesa venne visitata dall’Arcivescovo di Firenze Antonino Pierozzi, che l’anno seguente approvò i capitoli della Compagnia di San Girolamo, da poco fondata dagli stessi parrocchiani. La confraternita disponeva di un piccolo oratorio addossato al fianco destro della chiesa, purtroppo completamente distrutto.

Un’antica fotografia documenta l’aspetto dell’edificio e permette di riconoscere la provenienza di due opere oggi conservate nella cappella maggiore dell’attuale chiesa: il Crocifisso processionale della fine del XV secolo e l’affresco con la Madonna, San Giovanni e San Girolamo dolenti ai piedi della croce, opera del pittore campigiano Michele Arcangelo Palloni, realizzato nella seconda metà del XVII secolo proprio per fare da cornice all’antico Crocifisso. Anche l’altare che ospitava questo affresco venne smantellato negli anni Sessanta, ma non è andato completamente perduto: l’arco in pietra serena venne infatti riutilizzato per incorniciare la nicchia dell’attuale fonte battesimale.

Nel 1815 l’oratorio, per volontà dei parrocchiani, ebbe una nuova importante destinazione: divenne sede della Compagnia della Misericordia, presente a Campi presso la pieve di Santo Stefano già dalla fine del Quattrocento, ma venuta meno con le soppressioni ordinate dal Granduca Pietro Leopoldo nel 1785. La compagnia della Misericordia lasciò questa sede soltanto nel 1960, quando più moderne esigenze imposero il trasferimento in un nuovo immobile, appositamente costruito in via Montalvo.

Nel corso della sua lunga storia anche la chiesa ha subito molti rimaneggiamenti.

Da un inventario redatto nel 1518 sappiamo che, oltre al maggiore, vi si trovavano altri quattro altari, tre dei quali di patronato delle famiglie Rastrelli, Potenti e Strozzi. Le pareti dovevano ospitare vari affreschi, dato che nella visita pastorale del 1568 vengono descritte come “antiquis signis depictae”. Per le esigenze di culto della popolazione, sempre in crescita, furono necessari anche alcuni ampliamenti dell’edificio, che, entro la fine del 1823 assunse l’aspetto documentato dalla fotografia precedente l’ultima ristrutturazione. In questa immagine vediamo una chiesa a croce latina con una navata unica sul cui fondo si aprono due cappelle laterali; il recinto separa la zona dell’abside, le pareti sono ornate dagli altari e le capriate del tetto rimangono nascoste dietro una semplice volta a botte in stuoia imbiancata.

I bombardamenti che colpirono Campi nell’estate del 1944 non risparmiarono la chiesa di San Lorenzo che riportò gravi danni, prontamente restaurati entro il 1946, come ricordava l’iscrizione apposta sulla precedente facciata. In questa circostanza venne rinnovata anche la vetrata circolare che ornava l’abside, in seguito spostata nel 1970 nella controfacciata.

Gli anni Sessanta segnarono per la chiesa un momento di radicale trasformazione. Dopo la demolizione e il rifacimento del vecchio campanile a torre nel 1961, il parroco don Onorio Masetti intraprese nel 1963/64 l’ampliamento dell’edificio secondo il progetto dell’architetto don Marcello Peruzzi. La vecchia costruzione venne quasi completamente demolita, ad eccezione della zona dell’abside e delle due cappelle sul fondo, che divennero le testata delle due nuove navate laterali.

In questa circostanza, per aprire la navata destra, venne demolito l’antico oratorio della Compagnia di San Girolamo. Le capriate lignee vennero interamente sostituite con una nuova copertura con un doppio ordine di travature sostenute da pilastrini in cemento armato. L’intero arredo liturgico venne rinnovato su disegno dello stesso don Peruzzi, che affidò allo scultore umbro Giovanni Riccetti il compito di realizzare gli ornati figurativi. La ristrutturazione della chiesa cadeva proprio negli anni del Concilio Vaticano II e dunque l’altare venne realizzato secondo i dettami del concilio, ossia staccato dalla parete di fondo, per permettere al celebrante di disporsi dietro la mensa e dunque rivolgersi ai fedeli durante la liturgia.

Negli anni Novanta la parrocchia di San Lorenzo a Campi si è annessa il territorio e la popolazione della confinante parrocchia di San Martino ed ha assunto così il nome di SS. Lorenzo e Martino a Campi.

Arte nella chiesa di San Lorenzo

Le opere più antiche conservate nella chiesa si trovano nell’abside, affrescato nei primi decenni del XV secolo dal pittore fiorentino Cenni di Francesco. Il pittore raffigurò sulle pareti le Storie di San Lorenzo, patrono della chiesa, e nella volta i Quattro Evangelisti. Il ciclo pittorico, più volte scialbato, colpito da una scheggia di cannone nel 1944 e in parte distrutto, prima per aprire la vetrata circolare e poi per collocare l’organo sul fondo della parete nel 1952, si trova in uno stato assai frammentario. Le due scene nelle pareti laterali permettono però di riconoscere due episodi leggendari della vita del santo: San Lorenzo presenta i miseri all’imperatore Decio e S an Lorenzo salva alcune anime dal Purgatorio. Le poche tracce rimaste sulla parete di fondo permettono di stabilire che qui era raffigurata un’ Annunciazione.

Nella parete di fondo si trova anche il già citato Crocifisso processionale di scuola fiorentina della fine del XV secolo, proveniente dall’attiguo oratorio della Compagnia di San Girolamo.

In canonica è conservato anche un frammento staccato di affresco con un Evangelista proveniente da una perduta decorazione quattrocentesca ospitata in una nicchia sulla parete sinistra, riferibile al pittore fiorentino Stefano d’Antonio di Vanni.

In canonica si trova anche il dipinto della Madonna del Carmine, proveniente dall’altare omonimo costruito negli anni Sessanta del Seicento, tuttora ubicato nella sua collocazione originaria in fondo alla navata destra. La tela è stata attribuita al pittore Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, il più importante esponente della pittura del Seicento a Firenze.

Un altro dipinto della fine del XVII secolo è collocato sulla parete destra; l’opera raffigura l’ Adorazione dei Pastori ed è riferibile ad un pittore della cerchia del fiorentino Pier Dandini.

La testata della navata sinistra ospitava la cappella dedicata all’Arcangelo Raffaele, fatta costruire da Eleonora Strozzi nel 1821. La nobildonna commissionò la decorazione a uno dei principali artisti attivi a Firenze in quell’epoca, Luigi Ademollo. Il pittore dipinse per l’altare della cappella la grande tela con L’Arcangelo Raffaele e Tobiolo , oggi posta sulla parete destra, e un ciclo affrescato di cui sopravvive un unica scena raffigurante la Moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Sull’altare posto al termine della navata sinistra è oggi collocato il busto reliquiario di San Martino, opera del XVII secolo trasferita qui da San Martino quando la chiesa venne annessa a quella di San Lorenzo.

Nella controfacciata è oggi collocata la vetrata circolare raffigurante San Lorenzo, eseguita intorno  al 1952 per ornare l’abside e poi rimossa negli anni Settanta.

In occasione della ricostruzione della chiesa lo scultore Giovanni Riccetti fu incaricato di realizzare alcune opere per ornare il nuovo edificio. A lui si devono i rilievi del portale ligneo con le Storie della vita di San Lorenzo, il rilievo del confessionale con il Figliol prodigo, gli Angeli in pietra del ciborio e le stazioni della Via Crucis in terracotta.  L’artista fornì anche il disegno per il mosaico con la Glorificazione di San Lorenzo che orna la facciata esterna.

Francesca Maria Bacci

Bibliografia

R. Bernardi, G.M. Guidetti, V. Rizzo, San Lorenzo a Campi. Un patrono, una chiesa, un popolo, Firenze 1997.

I dintorni di Firenze. La storia, l’architettura, l’arte del territorio. Itinerari nel patrimonio storico-religioso, a cura di C. Acidini, Firenze 1999.

I. Tronconi, Pittura a Campi Bisenzio nei secoli XIV e XV, Firenze 2011.